Diritto di famiglia, cos’è e come si è modificato in questi anni
Il diritto di famiglia è composto da tutte le norme che regolano e si interessano dei rapporti tra le persone che, secondo la legge, compongono un nucleo familiare. Si tratta però di una disciplina viva, che nel corso del tempo si è modificata, allineandosi via via con i cambiamenti sociali e della collettività.
In ogni caso, il diritto di famiglia, per come lo conosciamo oggi, prende in considerazione l’interesse, non solo di un singolo componente, ma del gruppo familiare nella sua interezza: di conseguenza, le libertà del singolo individuo vengono in qualche modo limitate da una serie di diritti e doveri. E proprio di questo si occupa il diritto di famiglia, ovvero di far rispettare i rapporti, i diritti e i doveri che regolano l’istituto della famiglia come:
- status familiare;
- potestà genitoriale (mantenere, educare ed istruire i figli);
- assistenza, collaborazione, fedeltà tra i coniugi.
Diritto di famiglia: separazione e divorzio
Come abbiamo detto, il diritto di famiglia si occupa dell’istituzione familiare in senso stretto e stabilisce una serie di diritti e doveri tra i vari componenti della famiglia, disciplinando altresì i diritti dei vari componenti del nucleo familiare nell’eventualità di una separazione o un divorzio.
In questa fase si inserisce l’avvocato, che ha il compito di illustrare quali diritti e doveri si abbiano nei confronti dell’altro coniuge e dei figli. Tuttavia non sempre si arriva a una separazione giudiziale, ovvero l’esito più lungo e tormentato che prevede l’intervento di un giudice. È possibile infatti che i coniugi, con il giusto aiuto e la dovuta assistenza legale, possano concordare le condizioni per una separazione in forma consensuale: in questo modo, saranno le parti stesse a decidere come regolare aspetti quali l’affidamento dei figli, l’assegno per il mantenimento sia del coniuge che dei figli, l’assegnazione della casa coniugale, il piano di visita dei figli minori.
Dopo la separazione, i coniugi possono ricorrere al divorzio. Se fino alla sentenza di divorzio, i coniugi continuano ad essere eredi l’uno dell’altro, dopo il divorzio i coniugi non sono più reciprocamente eredi.
Il diritto di famiglia però svolge un ruolo di tutela anche nei confronti dei minori, figli naturali di genitori non coniugati.
Anche in tale caso, è possibile rivolgersi ad un avvocato che curi la redazione di un ricorso che preveda il tipo di affidamento dei figli, l’assegnazione della casa, l’assegno di mantenimento per i figli ed il piano di visita.
Anche in tale caso, il ricorso può essere consensuale o giudiziale, a seconda che i genitori siano o meno d’accordo sulle condizioni.
Perché rivolgersi a un avvocato?
Scegliere una figura legale esperta nel settore del diritto di famiglia non significa solo vedere tutelati i propri diritti, ma anche ricevere un trattamento empatico e capace di ridurre al minimo la conflittualità, soprattutto nell’interesse dei figli.
Proprio perché si tratta di una disciplina delicata, che richiede una cura e un’attenzione particolare, è importante affidarsi a un professionista capace di intervenire con il dovuto approccio. Molto spesso infatti a essere coinvolto non sarà solo l’assistito, ma anche altri componenti della famiglia. Questo insieme di fattori acquisisce quindi una particolare importanza durante la scelta di un avvocato esperto in diritto di famiglia, visto che normalmente le controversie sono legate a problemi coniugali che coinvolgono anche i figli (relativamente al loro affidamento, piano di visita e mantenimento).
La sensibilità e la professionalità dell’avvocato esperto potranno essere chiamate a risolvere anche nuove esigenze che negli ultimi anni hanno ricevuto attenzione e che fino a qualche tempo fa erano inconcepibili, come le posizioni dei nonni o la tutela degli animali domestici.