Un piccolo aiuto nella selva della burocrazia: Il soccorso istruttorio

 

Il soccorso istruttorio è un istituto giuridico tipico del settore degli appalti pubblici, disciplinato dall’art 83 comma 9 del nuovo Codice dei Contratti Pubblici ( D.Lgs 50/2016). Questa normativa contiene rilevanti novità in merito al soccorso istruttorio rispetto alla precedente disciplina, grazie anche al recepimento nell’ordinamento interno della Direttiva 24/2014/UE (Direttiva Appalti).

In realtà, si tratta di uno strumento estremamente utile anche per gli utenti privati, poiché permette di regolarizzare ovvero di integrare una documentazione carente nei suoi aspetti puramente formali, i c.d “elementi marginali”.

Il soccorso istruttorio, pur essendo regolato specificatamente dalla disciplina appaltistica, in realtà è rintracciabile altresì nella normativa generale del procedimento amministrativo. Si fa riferimento alla celebre Legge 241 del 1990, in particolare all’art 6 comma 1 lett. b.Tale disposizione prevede, infatti, che il responsabile del procedimento può chiedere il rilascio di dichiarazioni, ovvero la rettifica di dichiarazioni o istanze erronee o incomplete. In virtù di quest’articolo, la giurisprudenza amministrativa recente ha esteso l’applicabilità dell’istituto del soccorso istruttorio, in via generale, anche a tutti i procedimenti amministrativi, ad esempio in materia di concorsi pubblici (Consiglio di Stato, sez. V, 22 novembre 2019, n. 7975).

A parere dei giudici, la possibilità di rilevare errori formali facilmente correggibili con l’aiuto dell’amministrazione, sollecitando gli utenti a regolarizzare la propria posizione, diventa ancor più necessario nella selezione di personale per pubblico impiego, laddove la pubblica amministrazione mira a selezionare i migliori candidati per i ruoli richiesti tramite concorso, avendo tutto l’interesse a superare irrilevanti e rimediabili errori documentali, pur di premiare i migliori candidati.

La corretta selezione dei dipendenti pubblici assume, infatti, i caratteri del più ampio principio del buon andamento dell’attività della pubblica amministrazione (art. 97 Cost.).

Sempre nell’ambito dei concorsi pubblici troviamo, tuttavia, un altro principio importante che funge da freno al soccorso istruttorio: il rispetto della par condicio tra i concorrenti. In base a tale principio, l’intervento dell’amministrazione diretto a consentire al concorrente di correggere od integrare la documentazione presentata, non può produrre un effetto vantaggioso a danno degli altri candidati.

Sarebbe illegittimo, ad esempio, disporre il soccorso istruttorio in caso di mancata allegazione di un certificato di lingua straniera o comunque di un titolo valutabile in sede concorsuale, poiché altrimenti si consentirebbe ad un candidato di produrre, oltre la scadenza del termine di presentazione delle domande già spirato, un requisito o un titolo non presentato, così ottenendo un indebito vantaggio rispetto agli altri candidati.

La giurisprudenza, inoltre, è stata chiara nel ribadire che il soccorso istruttorio è in ogni caso ammissibile solo se l’atto oggetto della regolarizzazione o della integrazione successiva si è comunque perfezionato prima della scadenza del termine di presentazione della domanda di partecipazione ( Consiglio di Stato, sez.V, 2483/2021).

L’intervento istruttorio, tra l’altro, non può essere invocato, quale parametro di legittimità dell’azione amministrativa, tutte le volte in cui si configurino in capo al singolo partecipante violazioni degli obblighi di correttezza – specificati mediante il richiamo alla clausola generale della buona fede, della solidarietà e dell’autoresponsabilità- che impongono di assolvere oneri minimi di cooperazione, quali il dovere di fornire informazioni non reticenti e complete, di compilare moduli, di presentare documenti (T.A.R Torino, sez II, 21/10/2022, n.1041).

In realtà, la giustizia amministrativa appare ancora abbastanza ballerina sul tema del soccorso istruttorio, quindi si consiglia massima prudenza! L’atteggiamento di favor nei confronti della partecipazione degli utenti ai concorsi, infatti, non è stato considerato applicabile in una procedura con modalità c.d. “a sportello”, dove rileva l’elemento cronologico della presentazione delle domande (T.A.R Roma, sez. V, 08/08/2022, n.11087 )

Si tratterebbe, in questa fattispecie, di una procedura dove il principio della par condicio risulta predominante, attirando verso di sé l’ago della bilancia.Il principio di fondo della selezione in una procedura a sportello, infatti, è quello di premiare, a parità di condizioni, le candidature secondo un criterio cronologico, e i giudici appaiono meno clementi nei confronti di errori formali o sbadataggini rispetto a quanto avviene in altre procedure di concorso.

Probabilmente la costante digitalizzazione dei procedimenti amministrativi ha condotto il legislatore amministrativo, prima, e la giurisprudenza, poi, a manovrare con cautela uno strumento di grande modernità giuridica ma di altrettanta complessità. Il soccorso istruttorio, pertanto, con un pò di buon senso può rappresentare un buon salvagente per tutti i neofiti che cercano di navigare il mare tempestoso della burocrazia, motivo per il quale l’istituto in questione dovrebbe essere valorizzato e pubblicizzato maggiormente.

Dott. Giovanni Scudero